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Cos'è l’amianto?

L’amianto, chiamato anche asbesto, è un minerale naturale a struttura microcristallina e di aspetto fibroso, tra questi silicati, i più diffusi sono: la Crocidolite (amianto blu), l’Amosite (amianto bruno), l’Antofillite, l’Actinolite, la Tremolite, il Crisotilo (amianto bianco).
Le fibre di amianto sono molto addensate ed estremamente sottili. La struttura fibrosa conferisce all’amianto sia una notevole resistenza meccanica sia un’alta flessibilità, resiste al fuoco e al calore, all’azione di agenti chimici e biologici, all’abrasione e all’usura. E’ facilmente filabile e può essere tessuto, ed è inoltre dotato di proprietà fonoassorbenti oltre che termoisolanti. Si lega facilmente con materiali da costruzione e con alcuni polimeri.

Dal 1994 sono vietate l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la commercializzazione e la produzione di amianto, di prodotti di amianto o di prodotti contenenti amianto. L’impiego dell’amianto è fuori legge in Italia dal 1992 (legge n. 257 del 1992)

Nelle case, negli anni passati l’amianto è stato utilizzato principalmente nelle tubazioni di scarico dei bagni o dei pluviali, cassoni dell’acqua generalmente presenti nelle soffitte o cantine, canne fumarie, cappe delle cucine, lastre ondulate o tegole utilizzate prettamente per tettoie, garage, capanne, tetti. In maniera più rara un’altro utilizzo veniva fatto con delle lastre poste dietro i caloriferi. Queste in linea di massima sono le principali forme di utilizzo anche in base a i nostri interventi quotidiani di rimozione. Ciò non toglie che si possa in maniera minore trovarlo anche in altri manufatti.

La pericolosità sta nell’usura, bandito in maniera definitiva nel 1992, ad oggi come minimo il manufatto avrebbe venti anni. Trascorsi così tanti anni e con l’aggravarsi dell’inquinamento atmosferico sono sorti i primi problemi relativamente a questo tipo di manufatti. Infatti le piogge tendono a disgregare la matrice cementizia dell’impasto cemento-amianto, la sua continua erosione aumenta la porosità delle lastre e le fibre d’amianto, prima ben inglobate nel cemento, si disperdono nell’ambiente diventando ben presto una minaccia per la salute dell’uomo.
Principalmente è dannoso se inalato. Le sue fibre sono talmente sottili che l’organismo non riesce a smaltilrle depositandosi, all’interno del nostro organismo anche per venti o quaranta anni, negli alveoli polmonari dando in molti casi sfogo a varie forme di tumore dell’apparato respiratorio.

L’esposizione alle fibre di amianto è associata a malattie dell’apparato respiratorio (asbestosi, carcinoma polmonare) e delle membrane sierose, principalmente la pleura (mesoteliomi). L’asbestosi è una grave malattia respiratoria che per prima è stata correlata all’inalazione di fibre d’amianto, caratterizzata da fibrosi polmonare a progressivo aggravamento che conduce ad insufficienza respiratoria con complicanze cardiocircolatorie. Il carcinoma polmonare, che è il tumore maligno più frequente, si verifica anche per esposizioni a basse dosi. Il fumo favorisce di molto la probabilità di contrarre la malattia. Il mesotelioma della pleura è un tumore altamente maligno della membrana di rivestimento del polmone (pleura) che è fortemente associato alla esposizione a fibre di amianto anche per basse dosi.

Come descritto sopra in linea generale questi sono i principali manufatti prodotti in eternit o amianto, ma in caso di dubbio si possono eseguire delle analisi chimiche fatte da laboratori specializzati con cui noi collaboriamo. Oppure tramite ditte specializzate in rimozione e smaltimento che attraverso la propria esperienza sapranno accertare e indicare gli eventuali interventi da adottare.
L’accertamento effettivo può essere eseguito solo da un laboratorio. Per appurare se su di un tetto vi sono lastre di copertura contenenti amianto, devono venir prelevati dei campioni e fatti analizzare da un laboratorio, tale attività può essere svolta solamente da un’azienda autorizzata.

I manufatti di amianto compatto, definiti anche a matrice compatta, sono quei prodotti che sono formati da una matrice solida e stabile che può essere il cemento o il vinile, mescolati ad una parte di fibre di amianto (Cemento-amianto, vinil-amianto). Generalmente è stato riscontrato una percentuale dell’80%/90% di cemento e un 10%/12% circa di fibre di amianto. L’amianto a matrice compatta è ritenuto meno pericoloso rispetto all’amianto friabile perchè le sue fibre sono legate in maniera più stabile e per la sua minore percentuale di amianto. Appartengono a questo gruppo materiali come le lastre, cassoni dell’acqua, tubi, canne fumarie, ecc.
Sono definiti friabili tutti i materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione delle dita, costituiti da una percentuale molto alta di fibre di amianto il 90% o 95% e una parte minima di legante. Veniva utilizzato principalmente come isolante termico per tubi, caldaie, frigoriferi, ecc., nel settore dei trasporti per la coibentazione di carrozze ferroviarie, navi, autobus, ecc. Questa sua caratteristica lo rende estremamente nocivo per l’uomo e le procedure per il sua smaltimento diventano molto più complesse.

Se si ha l’intenzione di fare qualsiasi intervento, la miglior cosa è chiamare una ditta specializzata in rimozione e smaltimento amianto che saprà indicarvi le migliori soluzioni da adottare in modo gratuito

Ai fini della responsabilità generale sul problema amianto, compete l’obbligo di gestione del rischio a tutti i proprietari di immobili e cose contenenti amianto (anche cemento amianto) in quanto responsabili di eventuali danni causati o provocati dalla dispersione di fibre di amianto. In caso di presenza di manufatti o prodotti contenenti amianto deve essere eseguita anche una valutazione del rischio mirata alla scelta del possibile metodo di bonifica più efficace – da adottare all’occorrenza – al fine di eliminare o comunque minimizzare la esposizione degli occupanti siano essi lavoratori o persone esterne.

Le tecniche d’intervento per i materiali contenenti amianto sono tre e precisamente: rimozione, incapsulamento e confinamento. La rimozione elimina ogni potenziale fonte di esposizione ed ogni necessità di attuare specifiche cautele per le attività che si svolgono nell’edificio. In genere richiede l’applicazione di un nuovo materiale, in sostituzione dell’amianto rimosso. Per procedere con l’incapsulamento e il confinamento occorre prima di tutto eseguire una valutazione dello stato di degrado della copertura secondo il D.M. 06/09/1994.

Il costo dell’accertamento, prevedendo il prelievo dei campioni, la verifica dello “Stato di Conservazione delle coperture Contenenti Amianto” secondo le linee guida regionali e le leggi in materia, in base a quante analisi in laboratorio occorrono, varia a secondo delle dimensioni della superficie e dagli oneri per l’esecuzione dell’opera, per saperne di più richiedi un preventivo gratuito.

L’obbligo di rimozione delle coperture in cemento amianto (eternit) sussiste nel caso in cui il materiale sia danneggiato e quindi ci sia il rischio di dispersione delle fibre di amianto, dannose per la salute e per l’ambiente. Nel caso di coperture in buone condizioni ove il rischio di dispersione sia limitato o nullo non è obbligatoria la rimozione ma bisogna comunque eseguire una valutazione dello stato di degrado della copertura secondo il D.M. 06/09/1994.

Non ci sono costi fissi a parte le spese per le pratiche all’ASL e il trasporto, perchè ogni lavoro ha le sue difficoltà che vanno valutate caso per caso. La valutazione sarà effettuata anche in base alla quantità e alla tipologia dei manufatti che siano esse lastre, cassoni, tubi o canne fumarie, il costo per il conferimento in discarica varia in base al tipo di materiale, per saperne di più richiedi un preventivo gratuito.

Generalmente viene prima conferito ad una discarica autorizzata a ricevere tali materiali già inertizzati e confezionati, la stessa si occuperà di spedire tale materiale ad un altra discarica che in maniera defininitiva si occuperà al sotterramento in siti autorizzati. L’amianto non può essere recuperato ma solo smaltito. Generalmente il prezzo diminuisce in proporzione alla quantità.

La cosa è complessa e diversa da regione a regione. A livello nazionale se esistono diversi, vai alla pagina incentivi o richiedici informazioni in merito, risponderemo alle tue domande in modo assolutamente gratuito.

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