Più comunemente conosciuto come amianto, l’asbesto è un minerale appartenente alla classe dei silicati. La sua lavorazione è abbastanza semplice, si ottiene dalla macinazione della roccia madre che si trova in miniere a cielo aperto in varie zone della terra, negli Stati Uniti, in Russia, in Sud Africa ed anche in Italia.
La caratteristica più importante della fibra d’amianto è la sua alta resistenza al fuoco e al calore, può resistere fino a 500°C. Inoltre la sua struttura fibrosa gli garantisce un’alta resistenza meccanica oltre che resistere agli agenti chimici.
L’austriaco Hatschek scopre un’altra caratteristica dell’amianto: si lega facilmente con materiali da costruzione e così nel 1901 brevetta l’Eternit. Questo materiale proprio per questa sua estrema versatilità per anni ha avuto un vasto impiego in molti settori con una vasta produzione fino ai primi anni 90’. Nell’edilizia come coperture soprattutto industriali e agricole, per la sua caratteristica isolante è stato usato nelle condutture di acquedotti, come fonoassorbente nei cinema, nei treni, nelle pavimentazioni (linoleum); ma anche per imballaggi, cartoni, tessuti e tanto altro.
La bonifica dei materiali contenenti amianto deve seguire le metodiche delle normative vigenti quali:
L’asbestosi è una malattia polmonare, causata dall’inalazione di asbesto o amianto.
E’ stata la prima malattia professionale amianto-correlata riconosciuta dall’INAIL dal 1994.
Il Piemonte purtroppo detiene il primato con il più alto numero di morti dovuto ad esposizione all’amianto, ma in molte altre zone dell’Italia soprattutto in zone portuali di costruzioni navali, vi è una mortalità correlata all’amianto; a fronte di questo nel 2008 è stato istituito il Fondo per le vittime dell’amianto.
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